Culto 22 marzo 2020

Presidenza: Sergio

CI INCONTRIAMO NELLA SUA PRESENZA

Lettura biblica: Lamentazioni 3,19-29

19 Ricòrdati della mia afflizione, della mia vita raminga, dell’assenzio e del veleno! 20 Io me ne ricordo sempre, e ne sono intimamente prostrato. 21 Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa sperare: 22 è una grazia del SIGNORE che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite; 23 si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà! 24 «Il SIGNORE è la mia parte», io dico, «perciò spererò in lui». 25 Il SIGNORE è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca. 26 È bene aspettare in silenzio la salvezza del SIGNORE. 27 È bene per l’uomo portare il giogo della sua giovinezza. 28 Si sieda solitario e stia in silenzio quando il SIGNORE glielo impone! 29 Metta la sua bocca nella polvere! forse c’è ancora speranza.

“Andrà tutto bene”, “insieme ce la faremo”, sono solo due tra gli slogan più utilizzati nelle ultime settimane. C’è una corsa alla ricerca dell’hashtag più incisivo ed incoraggiante per affrontare questo periodo di paura, squilibri, angosce. È naturale voler essere ottimisti e fare di tutto per non cadere nella depressione. Non c’è nulla di sbagliato nell’atteggiamento propositivo davanti alle pressioni di una crisi di queste dimensioni. È invece dannoso quel tipo di ottimismo che fa leva sulla natura umana, sulle capacità innate dell’uomo di fare il bene e di vivere nella giustizia.

Siamo proprio sicuri che la forza e le risorse per uscire da questa situazione si trovino nella bontà della natura umana?

Purtroppo questa è la menzogna che soggiace dietro a ciò che stiamo ascoltando, leggendo, respirando in mille modi: l’uomo è un essere autonomo ed è il centro dell’universo. Dio, se esiste, è marginale o addirittura il cattivo della situazione, il giudice che si starebbe vendicando per essere stato messo da parte. Il traditore che non sta facendo quello che vorremmo o che pensiamo sia giusto che faccia. Anche le invocazioni più sentite, che dai canali virtuali, dai balconi e dalle reti televisive pubbliche unificate, stanno salendo al dio sconosciuto della nostra nazione, partono dal presupposto che l’essere umano sia la vittima e il Signore il carnefice. Anche i riti più antichi della religione di stato, sono in fondo pieni di rivendicazioni e di odio verso un incognito ente superiore che vorrebbe il nostro male.

In un tempo di crisi molto più drammatico del nostro, Geremia ebbe il coraggio di denunciare la presenza di un virus letale nei suoi connazionali, rivolgendosi ai politici, ai religiosi e a tutto il sistema. Quando dice “è una grazia del SIGNORE che non siamo stati completamente distrutti”, sta dichiarando una condizione mortale da cui soltanto la grazia di Dio può salvare. Geremia si trovava in un momento di afflizione e sconforto per la distruzione della sua città e per l’ostinazione del popolo a non ascoltare i suoi avvertimenti. Aveva denunciato per anni le scelte scellerate dei politici, dei religiosi, del popolo ed ora si trovava davanti alla realtà. Il popolo doveva fare i conti con la verità: aveva escluso Dio dal proprio orizzonte, centralizzando l’uomo ed i suoi diritti, distorcendo lo scopo della propria esistenza, che è di “conoscere Dio e gioire con Lui per sempre”. Il popolo era sorpreso dalla crisi e non si rendeva conto che, se non fosse stato per la grazia del Signore, la normalità sarebbe stata quella desolazione e non la pace.

Se non fosse per la grazia del Signore, lo sconforto, la sofferenza, l’angoscia e le incognite che stiamo affrontando in questo periodo, sarebbero la normalità.

Nel celebrare il culto al Signore, anche se in una forma insolita, scegliamo di farci dire la verità dalla Parola di Dio , senza cercare di alleviare l’angoscia con qualche slogan falso e provvisorio. Scegliamo di celebrarlo e dichiarare la verità, anche se ciò non ci darà consenso e non moltiplicherà le visualizzazioni dei nostri post.

Con Geremia affermiamo che il Signore rimane sul trono. Egli è Colui che ha il potere di salvare, di fare grazia. Egli è fedele, compassionevole. Egli desidera il bene delle Sue creature e della creazione intera.

Con Geremia affermiamo che siamo responsabili e non vittime dello stato in cui ci troviamo. Vivere non è il nostro diritto, ma il dono della grazia di Dio. Non abbiamo il diritto di essere risparmiati dal virus o dalle conseguenze di questa crisi mondiale. L’unico diritto che avevamo era la morte, per aver scelto di vivere fuori dall’alleanza con Lui

Con Geremia affermiamo la speranza dell’avanzamento del Suo regno. È un momento in cui Dio sta cambiando la storia sotto i nostri occhi. È un momento di progresso della Sua autorità e del Suo diritto sul mondo intero. È uno di quei momenti in cui si dice “nulla sarà più come prima”; uno di quei momenti in cui il Signore ci ferma per attirare la nostra attenzione su di Lui.

Le opzioni offerte dalla menzogna di una società unita attorno ai suoi idoli sono molte e sembrano poter dare una speranza. Potremmo stringere i denti e resistere chiusi in casa, facendo scorrere sugli schermi le notizie, i numeri, le frasi, le immagini, i post, uno dopo l’altro, senza sosta e senza riflessione, sperando che il covid19 non entri in casa nostra. Potremmo aspettare passivamente che tutto questo passi per tornare alla “vita normale” che il virus ha sconvolto. Potremmo aspettare la prossima ordinanza, sperando che l’invadenza totalizzante dello stato ci dia ulteriori indicazioni per sopravvivere al virus ed allo sconforto di aver perso tutti gli equilibri su cui si fondava la nostra esistenza fino a qualche settimana fa.

Noi, invece, non vogliamo essere “di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita” (Ebrei 10,39). Siamo di quelli che vogliono “aspettare in silenzio la salvezza del SIGNORE”, un silenzio che non è assenza di parole o di iniziative, ma pieno di ascolto, riflessione e intraprendenza.

Riportiamo alla mente una cosa: “è una grazia del Signore che non siamo stati interamente distrutti”. Celebriamo il Signore dell’universo e Lui soltanto. Solo così potremo essere uomini e donne che si muovono al passo con la storia di Dio e che saranno in grado di costruire con Lui la nuova società che stiamo sognando e che si manifesterà pienamente grazie solo alla Sua fedeltà.

CELEBRIAMO LA SUA GRANDEZZA
  • Canto: “Grandi e meravigliose” (n. 619)
  • Preghiera: liberamente sulla scia dell’introduzione
  • Canto: “Mi rialzerai” (n. 659)
  • Preghiera: ci associamo all’iniziativa dell’Alleanza Evangelica Italiana, unendoci al popolo di Dio in Italia per la “Giornata nazionale di preghiera degli evangelici italiani”.
    1. Preghiamo per la guarigione del paese:
      • Chiediamo al Signore di guarire il nostro paese dalla cecità spirituale. Che la Sua grazia raggiunga la nostra nazione per guarire dall’idolatria e dall’autonomia nei Suoi confronti, in vista di una vera riforma.
    2. Preghiamo per la chiesa del Signore:
      • Chiediamo al Signore che la chiesa in Italia prenda coscienza della propria vocazione nella battaglia in atto, rimanendo fedele al Dio dell’alleanza, lavorando per conservare l’unità del Suo popolo ed impegnandosi nell’essere una voce realmente profetica, vivendo e trasmettendo la verità della Parola di Dio.
    3. Preghiamo per le autorità:
      • Chiediamo al Signore di dare discernimento e saggezza a chi ha il compito prendere decisioni che coinvolgono l’intera nazione.
      • Chiediamo al Signore che venga garantita la libertà religiosa.
      • Chiediamo al Signore che le ogni componente della società (chiesa, scuola, stato, sanità, sindacato, imprese, ecc) si assuma le proprie responsabilità nell’ambito delle proprie competenze, senza invadere, interferire e sopraffare quelle degli altri.
  • Canto: “No, non temere” (n. 766)
ASCOLTIAMO LA SUA PAROLA
  • Canto: “Siamo il motivo” (n. 646)
  • Predicazione audio: “Voi siete” (Giovanni 8,21-29) (Pastore Pietro Bolognesi)
  • Canto: “A te grazie noi rendiam” (n. 649)
RISPONDIAMO ALLA SUA CHIAMATA
  • Offerta: per chi lo desidera è possibile mettere da parte l’offerta per quando sarà possibile incontrarsi nei locali.
  • Comunicazioni: la scaletta del culto di domenica prossima sarà disponibile all’indirizzo https://www.chiesaevangelicapadova.it/culto-29-marzo-2020.
  • Benedizione: che la grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi.