Somnium inverno 2024: l’impegno di Dio per noi
Il progetto Somnium ha visto concludersi l’ultima edizione invernale giusto qualche giorno fa. Credenti da diverse chiese italiane, fra cui anche la nostra, hanno potuto trascorrere tre giorni (26-28 dicembre) a Milano godendo di una struttura sita in niente meno che via Privata Giovanni Calvino, segno di una storia di cui sentirsi eredi.
Quest’anno siamo stati invitati a condividere gli uni con gli altri quanto le precedenti edizioni del campo hanno fruttato nella nostra vita. Molti, infatti, sono stati i temi trattati dalla prima edizione (Chieti 2022) all’ultima della scorsa estate: l’identità, capire la volontà di Dio, seguire la volontà di Dio, la vocazione, l’amicizia, tutti con ampi risvolti a livello delle proprie scelte di vita e a livello della propria crescita personale, magari con degli echi anche a livello familiare ed ecclesiale. Pur nel rispetto della diversità e specificità di ognuna di esse, dalle condivisioni sono emersi alcuni aspetti preziosi ed incoraggianti.
Anzitutto, il Signore parla ancora tramite la sua Parola. Tutti noi abbiamo dovuto riconoscere che le cose ascoltate non sono state ininfluenti nella nostra vita ma, anzi, hanno tracciato nuovi confini, nuove comprensioni di sé e di Dio, nuove prospettive per la nostra identità, nuove dinamiche per il nostro lavoro, nuove motivazioni per le nostre amicizie o relazioni.
Inoltre, è emerso chiaramente che il Signore fa abitare in tende il suo popolo. Torna in mente uno dei passati fine settimana di chiesa in cui si diceva che siamo il popolo di Dio in quanto il cammino è la nostra posizione. Questa verità è emersa con forza anche a Somnium perché tutte le testimonianze hanno detto lo stato di “cantiere aperto” in cui ognuno di noi versa. C’è stato un progresso, il sogno è stato in qualche modo precisato e nutrito, ma ancora c’è un cammino da compiere, ancora c’è una crescita per cui impegnarsi, ancora ci sono diverse edizioni di Somnium cui ardentemente desideriamo partecipare.
Le testimonianze, poi, sono state coronate da una sessione conclusiva, a cura del pastore Antonino Memme, della chiesa CERBI ProCuore di Chieti, dal titolo “Tu puoi vivere un impegno”, basata su Romani 12,2. Pur essendo state diverse le riflessioni dell’oratore a partire da questo testo, l’eco delle condivisioni è emerso con forza quando è stato detto “ciascuno di noi può impegnarsi a causa del primario impegno di Dio nel riformare le nostre identità”, impegno, quello di Dio, emerso con tutta evidenza dalle diverse testimonianze.