Domande frequenti
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Siamo cristiani evangelici.
Il nome evangelico deriva proprio dal termine "evangelo" che significa buona notizia.
L'insegnamento della Bibbia riscoperto con la Riforma del XVI secolo riguardante i cinque sola è parte essenziale e non negoziabile per la comprensione evangelica del vangelo. Sola Scrittura , solo Cristo, sola grazia, sola fede e solo a Dio la gloria sono i criteri che distinguono la fede evangelica dalle altre religioni e dal cattolicesimo contemporaneo.
Come evangelici riformati:
- alla Scrittura rivelata ed inerrante non aggiungiamo la tradizione e il magistero, perchè ogni uomo ha la possibilità di avvicinarsi alla verità della Bibbia, senza la guida di atri uomini. Il potere e la chiarezza della Parola di Dio sono tali di non aver bisogno di alcun sostegno.
- a Cristo non aggiungiamo la Chiesa considerata come prolungamento dell'incarnazione. Non c'è gerarchia, nè potere, ma umiltà e servizio: tutti sono sacerdoti;
- alla grazia non aggiungiamo l'esigenza di fruire dei benefici dell'impianto sacramentale ecclesiale;
- alla fede non aggiungiamo la necessità delle opere per la salvezza;
- al culto a Dio non aggiungiamo la venerazione di un universo di altre figure che distolgono dall'adorazione del vero Dio rivelato nella Bibbia.
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Noi crediamo in un solo Dio che è il Creatore e Signore di tutto ciò che esiste. Tramite un suo eterno decreto, egli ha stabilito l'universo e lo governa secondo la sua sovrana volontà. Dio comunica la sua presenza e il suo potere a tutte le sue creature, in particolare a quelle umane, che egli ha fatto a sua propria immagine, sia maschio che femmina.
Crediamo nel Figlio di Dio, Gesù di Nazaret, seconda persona della Trinità, che assunse completa natura umana nel ventre della vergine Maria, per poter pagare il prezzo del peccato umano e riconciliarci con Dio. Gesù morendo in croce per noi, ha soddisfatto la giustizia di Dio mediante lo spargimento del suo sangue in sacrificio, una volta per sempre. Gesù ha reso possibile la giustificazione per tutti coloro che confidano in lui (Rm 3,25-26). Egli è il mediatore fra Dio e l'uomo. Il Figlio di Dio è il vero ed eterno Dio, lo splendore della gloria di Dio Padre, della stessa sostanza ed uguale a Lui.
Crediamo nello Spirito Santo coinvolto nell'opera della creazione e della redenzione insieme al Padre e al Figlio. Lo Spirito Santo ha concepito il Figlio di Dio nel seno della vergine Maria ed applica l'opera di redenzione del Figlio ai singoli credenti, unendoli a Cristo, come loro capo e l'uno all'altro.
Crediamo quindi nel Dio Trino, tre volte santo.
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In preparazione
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Ci impegniamo insieme a sottomettere tutto il nostro cuore a Dio. Per grazia incentriamo tutto la nostra esistenza in Dio adorandolo e glorificandolo in umile risposta ai suoi attributi, ai suoi atti e alla sua parola.
Come evangelici celebriamo la buona notizia dell'opera salvifica di Dio in Gesù Cristo.
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La centralità della Parola di Dio.
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Un sacramento è un segno esteriore e visibile di una grazia interiore e spirituale ricevuta.
Gesù ha comandato alla sua chiesa di osservare due ordinanze: il battesimo e la cena del Signore.
Come cristiani evangelici riconosciamo che Gesù ha comandato il battesimo (Mt. 28,19) ma non crediamo che i sacramenti siano necessari per la salvezza. Conformemente al chiaro messaggio del Nuovo Testamento, secondo cui la giustificazione è per sola fede, crediamo che la salvezza dipenda solo dalla fede, infatti: " È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi, è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Ef 2: 8-9).
Pertanto a coloro che danno una confessione di fede attendibile in Gesù Cristo, ovvero coloro che hanno creduto in Cristo, come Signore e Salvatore, viene amministrato il battesimo per immersione, come indicato nel Nuovo Testamento.
La cena del Signore, ripetuta durante tutta la nostra vita cristiana, dirige la nostra attenzione alla morte di Cristo sulla croce e fa uso del pane e del vino come simboli del corpo e del sangue di Cristo. Essa è per noi un segno del nostro continuare a essere in comunione con Cristo.
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Le buone opere non producono salvezza Esse sono state precedentemente preparate da Dio affinché le pratichiamo (Ef 2,10). Le buone opere, fatte in obbedienza ai comandamenti di Dio, mosse dallo Spirito Santo, sono i frutti e la prova di una fede vera e vivente. Esse esprimono e mostrano la riconoscenza dei credenti verso Dio, rafforzano la loro certezza di essere stati salvati per grazia, edificano vicendevolmente i fratelli che professano la fede evangelica.